I Fitosteroli sono composti lipofili della famiglia dei triterpeni, ampiamente distribuiti nel regno vegetale. I fitosteroli non possono essere sintetizzati dal corpo umano e derivano quindi esclusivamente dalla dieta. Sebbene siano stati identificati più di 250 fitosteroli diversi, i più comuni sono il betasitosterolo, il campesterolo e lo stigmasterolo.

Essi hanno una struttura analoga a quella del colesterolo, da cui differiscono per la presenza di gruppi metilici o etilici, agganciati alla catena laterale della molecola. Con la loro maggiore idrofobicità, vengono incorporati più efficacemente del colesterolo nelle micelle miste che si formano nel lume intestinale riducendo l’assorbimento a livello dello stesso. Tale effetto sembra essere potenziato dalla capacità di “complessare” una quota di colesterolo alimentare formando dei composti idrosolubili eliminati con le feci. Gli alimenti con il maggiore contenuto di steroli vegetali sono gli oli vegetali, seguiti dalla frutta a guscio (noci, mandorle, pistacchi; tra i vegetali i contenuti più elevati si riscontrano in broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolfiori e olive).
Si stima che uno stile alimentare che contenga in abbondanza cibi ricchi di fitosteroli, come una dieta vegetariana, permetta di assumerne fino a 0,5-0,6 grammi al giorno. Tuttavia per avere un significativo effetto di riduzione del colesterolo occorrerebbero circa 2,5 grammi al giorno, ovvero oltre 5 volte il consumo giornaliero di una dieta regolare. Gli steroli vengono così addizionati a diverse matrici alimentari, tra cui margarine, latte, mini drink allo yogurt, che sembrano più graditi e semplici da assumere.
Oltre ad avere un ruolo di primo piano nel trattamento non farmacologico dell’ipercolesterolemia, gli alimenti arricchiti di PS sono utili per ottenere una riduzione del colesterolo LDL, in pazienti ad alto rischio cardiovascolare trattati con farmaci ipolipemizzanti. Le statine sono sono i farmaci di prima scelta e più efficaci per il trattamento dell’ipercolesterolemia, in soggetti ad alto rischio. Diversi studi hanno dimostrato che l’aggiunta di PS alla terapia con statine può aiutare sostanzialmente a raggiungere determinati livelli di LDL in maniera sicura, naturale e a basso costo. La sicurezza d’uso dei fitosteroli è stata oggetto di ampie valutazioni da parte delle autorità governative di molti paesi che hanno stabilito in sostanza che il consumo di fitosteroli può considerarsi sicuro, purché gli alimenti contenenti fitosteroli non siano consumati in quantità tali da fornire piu’di 3 gr./die di sostanza. L’efficacia ipocolesterolemizzante, la tollerabilità, la sicurezza dei PS, insieme con la mancanza di effetti collaterali, li rende una scelta ideale da associare a una dieta in molte situazioni cliniche.
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